Capitolo IX. PROFESSIONI REMUNERATIVE MARITTIME NEI PORTI 1. L’armatore e lo spedizioniere. — Quando si vede una nave sotto vela o sotto vapore, il pensiero vola alla gente che sta a bordo; non si ferma a quella, che da terra ne dirige l’opera. Eppure, l’anima della nave è il suo armatore. Così chiamasi colui che, essendo il possessore della nave, esercita la difficile industria dei trasporti. L'armatore, generalmente, è uomo di mare che, avendo navigato in gioventù, ha esercitato l’arte marinaresca. Raccoglie preziose informazioni dai suoi corrispondenti, dai giornali speciali, notizie dai colleghi di professione, e dalle opere che si stampano intorno ad argomenti di commercio e di traffico internazionale. Fanno capo a lui i sensali di noleggi, che gli propongono viaggi e carichi e gli sottomettono l’atto, col quale egli stipula un contratto per il trasporto di un carico, che si chiama contratto di noleggio. L’armatore giudica delle riparazioni, cui deve andar soggetta la sua nave. Per tutti codesti suoi impegni ha bisogno nei porti esteri di chi faccia le sue veci: ed ecco comparire lo spedizioniere che, esperto delle leggi e delle consuetudini del porto nel quale risiede, è un vero luogotenente dell’ armatore. Molti armatori nostrali sono anche spedizionieri per conto di confratelli forastieri. Talvolta l’armatore non è che il gerente d’una società. Per esempio, la Compagnia generale di navigazione è