Altre energie d’indole diversa vi si sviluppano. L’arsenale della Spezia protegge l’emporio commerciale di Genova; chè se in questo si produce la ricchezza, in quello si temperano le armi per difenderla se mani nemiche la minacciassero. Dietro la Punta del Corvo la Magra versa al mare le sue acque, grosse e torbide nell’ inverno, filo sottile, diestro e limpido nell’estate. Presso alla foce, tra scopeti e quercioli, si erge addossato al monte un bruno arcigno convento. È 1’ antica badia di Corvo, sulla soglia della quale dicesi che, quasi sei secoli or sono, venisse ad assidersi Dante Alighieri, ed alla domanda di frate Ilario : — « che cerchi? » rispondesse: « pace ». Dalla bocca della Magra, discendendo marina marina sino a Livorno, ecco a mano sinistra torreggiare i monti della Lunigiana, cui fanno seguito le Alpi apuane ancor più ardue, poi i greppi ondulati della Versilia ed i Monti pisani. Dal largo e da lungi distinguonsi chiaramente le Alpi apuane, a cagione dei candidi squarci che verticalmente le solcano, indicatori delle cave di marmo, ricchezza inesauribile della contrada, dove sorgono Carrara, Massa e Pietrasanta. A partire da Pisa sino a Napoli l’Appennino segue la concavità di un grande arco, di cui il lido è la corda. Pur tuttavia dalla catena centrale si dipartono vigorosi contrafforti, terminanti in maestosi speroni, quali il Monte Argentario, il promontorio Circèo, e le isole d’Ischia e di Capri. Come varia il profilo dell’ Italia marittima emersa, cosi della sommersa. Infatti la scarpa della costa, a partire dalla Spezia sino a Napoli, si distende più lungi nel mare. Le secolari colmate di numerosi torrenti e di fiumi di lungo percorso hanno trascinato al mare i detriti della roccia calcare, elemento fondamentale della nostra terra. Il calcare dell’ Appennino, tenuto in sospensione nelle torbide acque del Car rione, del Frigido, del Serckio, del-