Capitolo II. IL MARE ITALIANO 1. Nomenclatura geografica. — Secondo le ragioni della geografia fìsica il mare territoriale italiano si estende dalla foce del Varo a ponente sino al Golfo del Quarnero a levante. Le ragioni della geografia fisica sono immutabili ; ma non sempre si accordano colle ragioni mutevoli della storia; per cui, alle frontiere naturali, sono state sostituite per comune accordo altre frontiere. L’estremo lembo occidentale del Regno, dunque, non è al Varo presso Nizza; ma alla foce della Roia presso Ventimiglia. L’orientale non è al Quarnero; ma a Porto Buso presso la laguna di Grado. Il punto più australe dell’Italia continentale è situato a Melito di Portosalvo in Calabria; della Sicilia, presso al fanale dell’isola delle correnti in provincia di Siracusa ; ma 1’ estremo punto australe ed abitato dello Stato lo segna la punta Gala Maluk nell’ isola di Lampedusa. Il luogo più orientale d’Italia è il fanale di capo d’Otranto. Il mare italiano si ripartisce in cinque zone. La zona di maestrale è il mare Ligure, sul quale si specchiano la Provenza, la Liguria e la Corsica. Mare di coste scoscese, privo di spiagge renose, di foci di fiumi, e perciò povero di pesci, lungo il quale corrono dal confine francese alla foce della Magra 360 chilometri. Il mare Ligure mette nel mare Tirreno per il canale di Piombino tra il continente e 1’ Elba. La Corsica, la Sardegna, la