1624 teflane Padróni delia Medefina. vìnfot^an* digli i Veti et iani. centra i quali efcla-manogli Jtiifirìaci . fonte flit antera. di tuireflat ¿¡¡¡’incentro foco fatisfatta la Sfagno. 298 DELL’ HISTORIA VENETA l’Infegna. Morbegno , che è come la Metropoli di tutta la Valle, non volendo attendere la forza, inviò Ambafciatori, e fù accolta in protettione dalla Lega ; & al di lei efempio ogn’altro luogo cedette , reftando l’Armi de’Collegati in brevi giorni di tutta la Valtellina al poifeifo. Provava horamai qual-che diminutione l’Efercito, pe’l compartimento de’ Prefidii, e per quei cafì, che porta feco la guerra ; onde fù rifoluto a fpe-fe comuni di levare altri due Reggimenti. Ma non potendo efeguirfi in momenti, v’ inviarono i Venetiani ad efficace in-ftanza de’Miniftri Franceiì due mila Fanti, e quattro Compagnie di Cavalli delle proprie Militie. Perciò gli Auftriaci centra di loro invchivano acerrimamente, chiamandoli autori, e della motta darmi, e de progredì » mentre fenza i viveri, & altre provifioni, che fornivano in grande abbondanza , non poteva penetrare, nè fuffiftere nella Valtellina Y Armata . Pubicamente fi d.ifcorreva y che nello Stato loro farebbe da gli Auftriaci portata la guerra,, per divertire quella della Valtellina j e in quefto mentre, per isfogare in ogni parte i difgu-iìi, il Conte Chefniler , Ambafciator di Ferdinando,. negò in Spagna a Leonardo Moro , che collo fteifo Carattere per la Republica vi rifiedeva , la parità del titolo, col quale gli An-tecettori., & egli fteifo ha-veva fin’ all’ bora trattato - Perciò, fìando nell’ Anticamera del Rè , dove non s’ammettono, che gli Ambafciatori Reali, nacque trà loro grave rumore poco appretto fopito con praticare reciprocamente la corte fio. del faluto, fofpefa 1’ officiofità delle voci. Niente meno iì doleva il Ponteficeefclamando con grande vehemenza, che norì foffero rifpettate le fue Militie, e l’Infegne > ancorché i Collegati , gli dimoftrattero la loro lunga pazienza, i pregiuditii (offerti, gl’ ineièguiti trattati, i ripieghi rigittati. Ma, fe Urbano da’ Collegati offeib fi riputava , gli Spagnuoli niente dì lui contenti fi dimoftravano, parendo loro ,, che con fover-chia ^freddezza , sfogando folo in parole, tolleratte l’in fu Ito inferito alle fue Iniegne.. Ma egli, fempre più defedando i Configli del fuo Predecettore , ò credeva invalide le forze della Chiefa , per opponerfi a’ Collegati, ò fofpetta teneva 1’ unione con gli fteffi Spagnuoli, dall’ arbitrio de’ quali, rom-pendofi con l’altra parte , haverebbe convenuto dipendere. AN-