— 87 — Sulle barche di pesca non vi è scrivano ; il nostromo fa da scrivano ed anche da dispensiere. Oggi in Italia vi sono circa 100 capitani di grado superiore, 3,200 capitani di lungo corso, 1,050 di gran cabotaggio, 3,400 padroni, 260 scrivani e 900 macchinisti. 2. Marinari, giovanotti, fuochisti e mozzi. — I 90,000 marinari italiani compongono il personale di bordo. Ma per aver diritto alla paga intiera di marinaro occorre che l’uomo provi al capitano di sapere eseguire qualsiasi lavoro di bordo, tanto nell’alberatura quanto sul ponte. Deve saper stare al timone, deve saper cucire una vela, deve saper riparare qualunque attrezzo guasto. Ha sempre oltrepassato il 21° anno. Stipendio minore ricevono i giovanotti, marinari novizi, che hanno appena superato il 17° anno di età e non hanno raggiunto il 21°. Essi stanno al timone durante il giorno in tempo buono; ma il timone non è loro affidato durante la notte. I mozzi, o ragazzi, sono fanciulli, che fanno il tirocinio marinaresco sotto la sorveglianza del capitano. Lavorano nell’alberatura se il tempo è buono. Generalmente il mozzo fa servizio nella camera; vale a dire, è una specie di servitorello del capitano e porta anche i piatti dalla cucina alla tavola comune al capitano ed allo scrivano. Il nostromo ed il dispensiere mangiano alla medesima tavola, e dormono in luogo appartato dal rimanente del-l’equipaggio, il quale alloggia nella bassa prora, camera assai ristretta nella parte anteriore della nave. Sui piroscafi l’equipaggio si aumenta dei fuochisti, i quali sorvegliano i forni sottostanti alle caldaie, v’ immettono colle pale il carbone ed eseguiscono tutti i lavori necessari al buon andamento del motore meccanico. A bordo dei piroscafi da passeggeri imbarcansi persone specialmente adibite al loro servizio. Le mense di l.a e di 2.“ classe esigono cuochi valentissimi e scalchi esperti. I camerini,