L’IMPERATRICE DEI BALCANI IL CAP. OLIVERO (conducendo un beg) Il vincitore, o beg-, dopo la pugna, Pensa al bottino, ed ei punto risparmia; Non costuma così della Montagna Nera il soldato, a cui danno veruno Arrecare non lice al prigioniero. IL BEG Allor che a visitar le vostre balze M’apparecchiava, la gentil mia donna, Ora deserta nel castello avito, In questi accenti interrogar mi piacque : Di’, Caduna, mio ben, v’ha della morte Cosa al mondo più amara? Ed ella: o caro, Sospirando sciamò, la prigionia. IL CAP. DEBISIVO (conducendo Selim Pascià) Sette volte affrontar le mie colonne Montenegrine gli Anatòli arditi, E ben tante le mie, fino alle rive Della Moraccia, fur da quei respinte. SELIMO Ire e redir che mi giovò pel campo, Se fiaccato fu poi, dinanzi a Gemo, Degli Anatòli miei tutto il valore ? IL CAP. OSTOJA (abbracciando il cap. Giovanni) La folgore dal ciel, dal Montenero