ATTO II DEANO E fortemente, Principe Stanko. STANKO Oh, guai per la Tessaglia, Se mancar le dovesse il Castriotta, Fulmine in guerra, ch’ivi ei solo a tutto Colla maschia figura e il cuor d’acciaro, Alla fede devoto ed alla patria, Moto imprime e vigor. PERUNO Credi che voglia Il Pontefice a lui porgere aita? STANKO Nulla dirti poss’io. Vuole la fama Che di denaro lo soccorra, e tenti Suadere i Latini ad una lega. Cosi traggon la vita eroicamente Sempre sperando.... DEANO Fortunato l’uomo Che in qualcheduno può sperar ; se cade, Cade almeno sperando... E noi meschini, Che non abbiamo altri che Dio, noi tosto Ajutarli voliam volonterosi. STANKO Conte, è così; perciò lo stato nostro - 113 -