ATTO n STANKO Sta bene. E che di nuovo Seppe narrarti la tua sposa Amelia? UGLESCIA (vivamente) Nulla, nulla, cioè.... ma già non monta. STANKO Senza ambage mi narra. UGLESCIA Una fanciulla Di Berislavzi, alla fatai novella Che tu fatto prigion dai Turchi, chiuso D’Adrianopoli fosti entro le mura, Da sana e allegra impallidì d’un tratto, E in nera vesta fino il mento avvolta. Senza posa si lagna amaramente, E nullo ancora a suaderla giunse Che tu libero vivi, e che una fola Dicendoti prigion racconta il volgo. Or si pretende che tra te e la figlia Del nobile Perun stato un segreto Ci sia legame, il qual tuttor sussista. STANKO (piano) Oimè misero ! oimè ! Forse malata Sarìa Danizza? Empio destin. (si volta e vede Danizza e Marta che raccolgono fiori. Sorpreso) Che vedo? UGLESCIA (con significato) Ecco del sogno tuo la bianca damma. — 99 —