6o8 DELL* HISTORIA' VENETA 1658 rò in libertà la famiglia, e permettendo al Bailo medefinv) p!rìM*rfi v^te > converfationi, e negotio * Le Navi della natione, nel. fistiati. ' lo fteffo tempo fermate, furono relaifate dopo breviiTmii gi0r. * Legnavi- n* » ^avendo fatto i Turchi rifletto , che l’interruttione del "aLr”'1 cornrnercì°> & il reciproco arrefto a loro danno ugualmente cedeva . Quanto a’ Corfari non s’effettuò la concezione dieci legni, perche dubitando, che , condotti gli fchiavi in dutil7Zt Coftantinopoli, il Rè fe ne volefle fervire per le proprie Ga-Zni'ja’ ^ce> Cantarono con varii pretefti , e nell’Arcipelago attefero Corfari“ trenta Vafcelli di Barberia , venuti efpreiTamente a levarli,con difegno di fvernare in quell’acque, e con offerta di congiun-impedita gerfi a’danni della República a primo tempo co'Turchi. Ma m Sno. horamai feorgendo i Corfari troppo potenti, e temen- do , che provocaifero foverchiamente in quefta congiuntura ¿tiquéUì Cationi Chriftiane, ò rompeifero ogni commercio con gli fiprttmde Stati Ottomani, li rimandarono . In Coftantinopoli i Miniftri ITJ’jr Spendo, che i Venetiani havevano affondate le prefe Galee, scaffi. per fottrarfi dall’inftanze molefte di reftituirle , chiedevano con alterezza al Bailo, che delle proprie ne confegnaflero al-Jfi^o. trettante, minacciando altrimenti la guerra , Appunto il Se-na a utr- ^ Araldi di guerra riceveva gli avvifi dell’arrefto del ta L %!“u' Bailo, infierne con tali dimande, ma , cortante in non af-blica con fentire a pregiuditio, nè a indignità , deliberò d’efporfi più JoVlnco£ toft° a qualunque difaftrofo cimento . Partecipò a’ Principi *raria. di Chriftianità lo fdegno d’ Amurath , l’arrefto del Bailo, le dimande infoienti de’Turchi , e i proprii decreti, acciochc iopraftando gravi, & univerfali pericoli, difponeffero le forze invita i a* foccorfo , e gli animi ugualmente alla pace, parendo di principi ragione, e di neceffità, clic contra il comune nemico s ac-coa^árZ cordaflero anche i maggiori nemici. Per tutto non fi trova-’’te^Jduniu' Va minore dell’apptaufo il compatimento. Alcuni però offe-lccorfi.re> ri vano mediatione, altri efeufavano le congiunture. Gli Spa* ma nulla gnuoij & Gran Duca di Tofcana eshibironole forze; ma, non neo- . 1 il* gìtendo. di quefto apparendo deboli, e di quelli diftratte, la República comprendeva di non dover per all’ hora far capitale più certo, che del proprio potere. Efl'endo fìcuro consiglio mai {prezzare la fama, e le minaccie Turchefche, voleva però il Senato reggerfì con tale prudenza, che a propria iìcurtà pr°* fic-