ATTO I Non soffrirei che anche una goccia sola Di quel sangue stranier si mesca al nostro. GIORGIO Fidanzato son io ; dessa mi attende____ STANKO Corre pallido molto, e molto molle Nelle vene latine il sangue, e questa Nostra contrada, per guidarla, ha d’uopo D’un essere che sa tutto il tormento Del popolo durar. Fino alle nubi Per innalzar l’avito trono, o Giorgio, D’un giovane è mestieri, a cui nel pugno Il lampo guizzi, e d’un acciar si cinga Come il fulmine aguzzo. GIORGIO Ancor raccolto Il bramato non ho corteo di nozze, E già t’odo parlar sinistramente De’ miei figliuoli, e de’ nepoti. STANKO Dimmi, Nè molesta ti suoni ed importuna Questa domanda mia, dimmi sincero Ami davver la veneta patrizia, Che le latine pure amar si ponno? - 35 -