L’FMPERATRICE DEI BALCANI GIORGIO Fa che libero egli entri. (Peruno si alza per introdurre Ivo). GIORGIO Il cuor mi batte, Come se grata a me dovesse il servo Porger novella, e credo il cuor non menta. (Entra Ivo). IVO Grazia, principe, grazia a te il ribelle Tuo servo implora. Al traditor lo sguardo Volgi pietoso; mi perdona e uccidi. Eccoti il capo ; ch’egli cada e tosto, Ma sulla casa mia non resti il nome Di traditore della patria. Speme Di vedere non ho d’iddio la faccia, Chè la madre sgozzai tristo co’ denti, Allor che le natie balze, e l’amato Mio principe tradii. Del gran peccato, Ornai pentito il tuo perdon m’accorda; Deh, me lo accorda, per la deboi fiamma, Che l’amore di patria in sen m’accende, Nè spegnerla potè del duca Stanko L’assoluto voler. Credimi, prence; Così m’ajuti, come è vero, Iddio. GIORGIO Esser misericorde e in un di cuore Magnanimo è virtù del buon cristiano, - '74 —