L’IMPERATRICE DEI BALCANI STANKO Che c’è? IVO Il cavallo.... STANKO Egregiamente, (esamina il cavallo) Allegro. Orribile è la via su per i monti Di Coto, e lungo il dirupato passo Di Cumo infino alla munita Croja. (accarezza il cavallo) O l’alato mio bajo! Il tuo piedino Porgimi, via, che lo riveda. In vero, Tutto va bene: la criniera è molle; Che m’asconda qualcosa? Ah sì, la verde Seta ricordo, e quella bianca mano Che al tuo crine l’avvolse in me destando D’ardente amore inestinguibil fiamma. O il mio bajo corsieri Sempre ed ovunque Con te la sorte mi sorrise amica: Nei convegni d’amor, sui sanguinosi Campi di morte, e allor che éntro le mura Della santa città venni furtivo. Sono l’ale dell’uomo i corridori, Cieca possa l’amor! Salvete, o campi Biondeggianti di spiche, o bei vigneti, Lucide lame, acute lance, o torri Ben munite, o trincee, prodi compagni, Occhi lucenti della mia Danizza 1 (al servo ivo) — 94 —