L’IMPERATRICE DEI BALCANI UGLESCIA Se all’armata sull’alba è primo in piedi, Giusto gli è ben che qui riposi. ivo In campo Punto le membra non concede al sonno. Indefesso s’aggira i padiglioni Ora con cura visitando, ed ora Dando voce alle scolte, e mentre intento Tiene lo sguardo all’inimico, ei studia Per ogni dove sollevar trincee, E dispor per l’assalto i cavalieri. Qua i pigri acerbo rampognar l’ascolti, Là i lenti incoraggiar, dar laudi al prode. Oh ! l’udissi qualor sovra la breccia Salito ei parla alle raccolte schiere. La sua calda parola in mezzo a quelle Passa qual fiamma, ed ogni cuor, quantunque Pusillanimo e fiacco, arder si sente Di sùbito desìo d’ire al nemico, Che poi con petto imperturbato affronta. UGLESCtA E servendolo tu non sei per caso Divenuto un eroe? IVO Così.... m’ascolta: Visitando le scolte a fitta notte Si spinse in mezzo alle nemiche tende — 8> —