ATTO ri Olà, basta, fanciulla. Fu la morte del conte, a te lo dissi, Quella parola.... Andrò dove ragione Dà l’osmano turbante; e tu, Danizza, Resta qui serba, poiché sì t’aggrada. DANIZZA Parti davvero? STANKO Preferir dovrei Queste rupi infeconde ? DANIZZA Nelle rupi Fanno l’aquile nido. E la cornacchia Che le abbandona, e tu ben sai che guasta Anche il grano miglior la vile erbaccia. STANKO Ferchè femmina sei, parli severa, Superba parli. A voglia tua sgridarmi, Vilipendermi puoi, chè in te rispetto Del sesso tuo la debolezza. Io corro Là ’ve taccion le donne, ed abbandono Quelle che a nulla son, per dio, valenti Che a lingueggiar, da frenesia turbate. DANIZZA (agitatissima) Ahi delitto, delitto ! ahi tradimento ! — *45 —