L’IMPERATRICE DEI BALCANI STANKO . Taci. DEANO Taci tu, traditore. (Stanko trae la spada. Deano fa lo stesso e Peruno e il seguito. I servi tentano separarli). A me chi tiene Pel Sire Ivano ; un traditore è Stanko E legato al Sultano. (Tutti passano dalla parte di Deano, eccetto Ivo ed Uglescia). PERUNO Io son del Sire, Nobil di Zeta, ognor montenegrino, (sotto voce) E padre di Danizza. DEANO (mostra Stanko colla spada) Ove non fossi Al mio prence figliuol, darti vorrei Quel che conviene a chi minar si attenta Queste sì care a noi balze natie.... Il tuo nome m’impone a non tenere Più lungamente al nostro Sir celate Del benamato suo figliuol le mire. STANKO Conte, non spaventar. Di già noi due Ci conosciamo. DEANO E ver; ci conosciamo: