L’IMPERATRICE DEI BALCANI Lieto, al certo, non è. Più volte e in copia Sangue versiamo inutilmente, come Ora abbiam fatto nell’Epiro. E dirmi Il motivo sai tu che a richiamarmi Indusse il padre, mentre fiera ancora Ruggìa la pugna ? DEANO l Non l’ignoro. STANKO Ebbene? DEANO (sottovoce) Il popolo ti vuol, Duca, legato Al turco Sire con segreta intesa Per la misera patria; e di funeste Spaventevoli mire offrono alcuni Tuoi fogli indizio. Il genitore Ivano, Seguendo i moti del suo cuor, desia Tutto quanto celar. Ti umilia a lui, Ed alle fiamme egli darà le carte Accusatrici, e tu ben caro a ognuno, E riverito, dopo Ivano, e Giorgio Erede un giorno del paterno regno, Duca Stanko, sarai senza sospetto. Chi ornai dà fede al menzognero Osmano? Quello che in campo guadagnar non vale Coll’astuzia vuol farlo. A lui soltanto Si crede Puom di poco senno, o Duca,