L’IMPERATRICE DEI BALCANI Sangue umano versar. Chi poi risponde Della contesa ingiustamente mossa, E senz’utile alcun ? STANKO Dall’Asia insino Dell’Europa nel cuor per voi di sangue Ben largamente fùr le vie bagnate, E poche stille risparmiar vi torna? Da quando, o Sommo Iddio, dell’alme loro Han cura i lupi ? E via ; bando ai già vieti Trovati, Agà, bando all’antiche fole, Alle vostre commedie. A voi non cale, No, della pace. Della terra un terzo Già tenete in potere e non vi basta. AGÀ Sulle vie del Signor, prence, moviamo I nostri passi, e non è nostra colpa Se noi siamo i miglior. Del suo possente Braccio n’aita il gran profeta, e larga Al giusto Imperador della conquista La via si schiude. Una felice al mondo Era di pace arriderà quel giorno Che tutto nostro egli sarà. Più allegra, Nella concordia, alle serene notti, Di gaudi novi annunziatrice, l’alba Novella sorgerà. Le belve anch’esse Vivranno in pace, e cesseran del tutto L’inimicizie e antipatie.