758 DELL’ HISTORIA VENETA 1643 grotta Terra, tagliandovi a pezzi ’1 prefido di circa trecento ; ma i foldati, per dare il Tacco, havendo trafcurate le guardie, il Codrè Monpenfier v’ entrò, facendo prigione lo fletto Panzetta, & ammazzando cinquanta huomini con un jivtrten-' Capitano di Corazze, mentre lì diede alla fuga il reftante. Alla motta de’ Collegati con tali fucceiil, il Codrè fi divertì Pontifica, dal pernierò di tentare la Città del Sole, & il Valanzè, feorgendo il difegno, che tenevano di tagliarli la ftrada , "ni*'*, perduta qualche gente nella Montagna, iì ritirò nel Bologne-vJ«jiZ fe. Potè dunque il Gran Duca applicare tutte le forze dal-^ a^tra Parte ’ ^ove ^ Cardinal Barberino, portatoli in Acqua Yhr/j/ist- pendente, haveva inviato Tobia Pallavicino verfo Borgo San * fagliatine Sepolcro con cinque mila foldati. Il Governatore della Piazzi/*» prejfo za, fortito con due Compagnie di Cavalli, ne tagliò a pez-s’e’pfiJrT. zi una partita di trecento col loro Comandante, onde il grof-con la fi. f0 SJ allontanò ^ ma poco appretto Cefare degli Oddi, Com-Pdenxa'ndi mittario Generale della Cavalleria , attediò Pitigliano aifi-^naccìno fendo nell’Efercito il Cardinale Rapaccioli. Per fediti’ gior-pitignane. ni fù dal Maftro di Campo Grifoni, che con ottocento huomini vi comandava, foftenuto l’attacco. In fine marchiando il Principe Matthias a quella volta, lo Strozzi, Sergente Generale di Battaglia, prevenendolo, fi pofe in Campagna con duemila fanti, e fettecento Cavalli, frettolofamenta raccolti, donde fie. e da Sorano avanzato a Cafone, attaccò una grotta partita Tattuti con de’ Pontificii, che feorreva quel tratto. Gli riufeì di batter-fubitaneo ' la, e di/fiparla con tanto fpavento del refto, che, entrato ^muTveno. un panico terrore nel Campo, fù levato con gran confusone, e con aperta fuga l’attedio. Lo Strozzi, infeguendoquel-fmitofi le atterrite militie, ne diffipò buona parte. Il Cardinale ìfapac cicli. Rappaccioli fi ialvò con velociilìma fuga. Barberino, che fi ctbBarie' trovava da Roma in camino, per portarli ad animare con la i'»vili prefenza l’Efercito, mancò poco, che non cadette prigione. «?’ rg Otto Cannoni, quattro pettardi con molte Infegne , erutto perditelo-* il militare apparato reftò preda de’ vincitori . Dal Coman-ftretti gli dante di Calteli’ Ottieri nella Tofcana fù occupato Mon-torio ; e i Pontificii, c’ havevano di nuovo guadagnato Mon-SM«0Jei tercW° > 1" abbandonarono, dallo Stato del Gran Duca rotai- cr,n in- mente fgombrando. Terminata con quello fueceifo di ugual (a. de-