ATTO II Non metterà salde radici, e fia Infrangibile freno, e duro inciampo All’Osmana conquista interminata ! Addio balze scoscese! addio d'invitti Martiri asilo ! Già su me v’ascolto Dalle vette tuonar, maledicendo, Il mio misfatto, il tradimento.... addio, (guarda ancora una volta Danizza, poi chiude gli occhi e parte. Un soldato vien dalla parte opposta e scorge Danizza svenuta, le si avvicina, le aba la testa). I. SOLDATO Ve’ che leggiadra giovinetta. II. SOLDATO E viva ? , in. SOLDATO Di’, la conosci ? UN UFFIZIALE (passando con alcuni soldati) Avanti, avanti ; a voi Se anche scendesse ove Satàno impera, Difficil non sarà farlo prigione, (l’uffiziale coi soldati esce dalla parte onde usci Stanko. Sopraggiunge il conte Peruno). PERUNO (cammina rapidamente non vedendo ancora Danizza) Infame traditor, vile assassino Del buon vecchio Deano ! (scorge Danizza) O ciel che veggo! È Danizza?.... non è.... qui non si versa Il mio Sangue (solleva Danizza spaventato). — >57 —