LIBRO OTTAVO. 459 te fopra i Lombardi, ammazzato il Conte Soragna con molti faldati, gli fcacciò da alcuni ridotti, diftruggendo i lavori . L’imprefa non procedendo con la fupporta celerità , il Duca di Savoja contra lo Spinola flava gravemente alterato j perche, trafeurando di (occorrerlo con tutte le forze ne’fuoi gravi pericoli, fi foife , con ifperanza di profittare delle di lui calamità , fotto Cafale impegnato . Efpedito perciò lo Scaglia a Madrid , per accufarlo, e per dolerfi, l’indulTe ad inviargli più validi ajuti ; con che, rallentando l'attedio, diede tempo a’ Francefi di fpinger’ in Italia nuovi rinforzi fotto i Marefciali della Force, e Sciomberg, & il Duca di Memo-ransì. Quefti con le fue Truppe , che non eccedevano tre mila huomini, verfo Pinarolo pattando , per congiungerfi a gli altri, fu appretto Avigliana dal Principe Vittorio attalito con cinque mila Fanti, e mille Cavalli in fito angufto, dove oltrepattato il grotto, il Duca lì trovava con ioli feicen-to a piedi, e ducento a cavallo. Ma fù egli tale la refiften-za de’ Francefi , e ’1 valore del Duca, che non folo pafsò , ma ruppe i Savojardi, fàcendo prigione Pagano Doria , che comandava la Cavalleria de gli Spagnuoli. Salvatoli l Principe inficine con pochi, fopraggiunfe il Sciomberg ad attaccar’ A-vigliana, che fi rendè, dopo fottenuto non più che otto giorni 1*attedio,- havendo negato il Collalto di fpinger foccorfo al Cartello. D’altra parte la Force haveva ridotto in fuo potere Saluzzo con prigionia del prefidio ; Villa Franca , e Pon-calicri cederono al vincitore : & ettendo al Ponte di Cari-gnano, per impedir’il pattaggio del Pò, trincerato il m glio delle forze Auftriache, rilevarono grandilfimo colpo j perche attalite da’ Francefi, e perduta una mezza luna, abbandonarono il porto con danno grave , e non minor confu (Ione . Ad ogni modo i Francefi non fi fpinfero avanti , diftrutti tra’vantaggi deli armi da ficrhlìma pefte . Veramente di mi-ferando fpettacolo il Piemonte ferviva, horamai fatto Scena di qualunque fierezza, devaftato da gl’inimici per odio, e da gli Amici con derilione . Trà tanti, e sì gravi accidenti il Duca Carlo Emanuele, aggravato da fettanta nove anni, ma molto più accuorato da infinite afflittioni, e da’ ludubrii della Fortuna, verfo il fine di Luglio, forprefod'apoplcilìa, ipi- rò 1630 difgujlan-defi Cari» de' tardi foccorfi di Spagna. mentrefpt• di/ce a ri-cbiedtrgli. dando commodo a'r inferii Frati-(•fi. appnjfo A -vigliarla in-vafi da'Savoiardi . meJ/T n rotta . con perdita di quella Pialla. avanzando/) It conquide . eie re/fan» dalla pefli-Ienfia impedite . fri quefie difola t ioni del Piemonte. Carlo E» maiuele , cadalo infermo d’ apopte/Jia. muore in S a vigliano