L’IMPERATRICE DEI BALCANI AGÀ A lui Nulla, credi, è celato. Ei sa che Ivano, Il tuo gran padre, ha due figliuoli: Giorgio Amante dei Latini, e te che hai molto Del genitore!.... Alla novella aurora Partir dovrò. STANKO La via di Berislavzi Far tu devi, Ibraimo, e traversarlo, Nel tuo ritorno. Il nobiluom Peruno Ivi domani a banchettar m’invita. Se vi andassi, tu là fermati alquanto, Ch’io ti rivegga. Ospite mio quest’oggi, In avvenir come il buon Dio destina. (l’Agà parte). STANKO (dopo lungo silenzio) Non più suddito.... re.... la Rumelìa.... 1 Balcani.... la Serbia.... e dell’eccelso Imperadore di Stambul l’affetto.... Parmi che là abbiano idea.... la mente Vie meglio investigar vuoisi di questo Abile, astuto ambasciatore osmano. (passeggiando per la stanza) < Mettere a paro si può mai la Zeta « Coll’alta Rumelìa? Del Montenero « Le nude roccie colle serbe rive « E co’ Bulgari piani? Il gran Signore « Col prence Ivano? Come figlio a Gianni « Sconosciuto tu se’, grande saresti « Ove lo fossi di Stambullo al Sire. » (esce lentamente). — 68 —