Niccolò 1 del Montenegro, duce valoroso non meno che principe saggio, — novello Riccardo cuor di Leone — è altrettanto abile nel maneggio della lira, quanto si mostrò destro nel catturare i pascià e nello sconfiggere le loro armate. Niccolò I, o, come lo chiamano a preferenza i giornali di Occidente, il -principe Nikita, seppe con la sua maschia figura, col suo carattere franco e generoso, ma più di tutto con le sue tendenze apertamente liberali — e qui cessa il paragone col focoso re d’Inghilterra — cattivarsi non solo tutte le simpatie del suo popolo, si bene anche quelle degli Slavi in generale. Tutti conoscono i sacrifizi fatti negli ultimi tempi dal Monte-negro per aprirsi una via al mare e stabilire un proprio porto sull’Adriatico. Crediamo di non errare, affermando che uno dei principali obbiettivi durante l’ultima guerra d’Oriente fosse pel Montenegro la conquista di un tale sbocco sul mare. Or bene, dopo il congresso di Berlino, che al principato del Montenegro (’) Questi cenni vennero tolti, col consenso dell’autore, da uno studio di Marco Zar, pubblicato nella « Nouvelle Revtic » di Parigi, l’anno 1890. Quanto all’opera mia, non ne faccio parola, se non per ringraziare pubblicamente, e con animo grato, la signora Maria Danillo-Carabaich. nobile cuore ed eletto ingegno, che mi giovò molto nell’interpretare rettamente l’originale. Il Traduttore ì