ATTO I Implacabil si avanza e ne minaccia, Perciò ben fora che taluno all’uopo Ci soccorresse. STANKO (pensieroso). Di Venezia il Doge, L’alto suocero tuo. GIORGIO Dirlo non posso Con sicurezza. STANKO Hai qualche ancora a dirmi Giorgio novella? L’avrò, buona, a grado. GIORGIO (dandogli un quarto scritto). Questo ci manda d’Albania, l’amico Alleato Iscandèr. Ei di possente Pronto soccorso abbisognando, prega, Ch’alcun di noi, senza ritardo, venga Con molta mano di guerrieri. STANKO O Giorgio, Caro fratello mio, deh! prega il padre Che mi mandi colà. Forse di gloria Saprei coprirmi. Di’, lo vuoi? (lo abbraccia) Come arde La povera mia mente. A sollevarla D’ogni cura molesta, a bere io corro — 3« —