L’IMPERATRICE DEI BALCANI STANKO (battendo il piede). Via, ti ripeto. DANIZZA (adirata). E che? STANKO Su via, ti scosta Dall’angelico aspetto a me funesto Dèmone DANIZZA E sì che tu mi accogli? E quale Oimè! misera, oimè duolo ti affanna? STANKO (le prende le mani guardandola negli occhi). L’osi chiedere a me? Volgiti e lascia Che i miei negli occhi tuoi pianti, là dove D’infedeltà profondamente celi Il misfatto, Danizza. Oh, delle donne Occhi fatali ad ingannarci intesi ; A traverso di voi veggonsi tutte Appien le traccie del primier peccato! O cuore delle donne, assai più vasto Della terra. DANIZZA Follie ! — 40 —