ATTO II STANKO (facendo cenno a tutti di sedere) Ai generosi Bella arride la vita. E di’, mio caro, Come vive mio padre e la diletta Principessa Maria, Giorgio l’amato Fratello, e tutti di mia casa, e i duchi? DEANO (s’inchina) Tutti vivono bene. Il pensier nostro Volgeasi a te con inquieta cura, Finché allegra pervenne a noi d’Alessio Una lettera tua. Da noi compianto Fu il duca Marco, non che il conte Milio.... PERUNO E il giovane di Mino il buon serdaro, Ed Arsenio’ l’alfier.... DEANO Ma tu sei sano, E noi lieti.... STANKO (tristamente) Ma a me quei valorosi Compagni d’arme mancheran per sempre. Pur, l’alte gesta lor rifulgeranno, Fin che l’urlo s’udrà delle battaglie. Volan l’aquile in alto, e nell’azzurra Volta celeste spazia il loro impero, Mentre poche oggidì vivono in rra.