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ìrdurtttt il htendcwa a fptdire a Manteta il Prineipe d' A fieli.
  •Uui arri ve ftett-to/</ l'unirne eli Fer-dinjnde .
   eie ritetra ie di lui ri-ebttfie.
dandone
fané aW Imfetadete, e alla ffrj-gene di frauda,
ManUeu
    indi-»aie terfe *1'* Starnutii .
 ,8 DELL’ H IS T O RIA VENETA
le cura di chi è lArbitro d efsai tener’ in sè la Fanciulla le ragioni del Monferrato, al Milanefe così vicino, e importante . Se le porta/se in Dote a Principe importuno, e mole-fto j e fe mancando la prole virile, come dalla complefjìone de Principi fi pronoflicava, fuccedefse la linea di TSlivers, boramai naturalizzata Francefe, che farebbe delle cofe d Italia , e dell autorità, cbe fen^a ofiacolo il T{è al prefente vi gode ? Quefte ragioni, che , per quanto fparfe la Fama , furono acuite da ricchiiTìmi doni, indulfero il Governatore a fpedire a Mantova il Principe d’Afcoli, con gran feguito di Gente armata a ricercar con imperio la Fanciulla, e la Madre. Reftò attonito Ferdinando tra lo /degno, e'1 pericolo : pareva gran cofa, che l’unica prole ai quella Caia dovette da’ tetti paterni rapirfi. All’ incontro alle forze, ò più torto a’ cenni di così gran Monarchia non poteva refi-ftere. Tuttavia, cavando dal timore appunto le ragioni, e dallo ihto delle cofc prefenti i prctcrti, rilpofe ; Della propria 'W'pote, Nipote pur anche di Cefare, e della Regina di Francia, non dover fi da lui folo rfifporre. Vertire contefa con la Cognata per la tutela, e quefta rimettere a chi è Sovrano de gli Stati. Partirono con ciò l’Aicoli, & il Principe di Piemonte, ò rispettando il Nome di tanti Principi, ò più torto, perche colti all’improvifo dalla renitenza di Ferdinando, non folTero ancora i concerti, e le cofc, aggi urtate a profeguire più oltre. Partecipò fubito Ferdinando alla Corte Cefarea, & alla Francefe così gelofo emergente, nel quale pareva, che la ficurezza, la libertà, la dignità di tutti s’in-tereflatte ; perche tra la Potenza, e la violenza non haven-dovi, che la ragione di mezzo, fe all’arbitrio, ò all inte-reife il diritto ceder dovette, niente più al Mondo reftereb-bc di ficuro, e d’intatto. Reggeva l’imperio d Alemagna Matthias Aurtriaco, & i di lui Configli fi direggevano da Melchior Cardinal Glefclio, in concetto, così 1 Principe, come il Miniftro d’edere poco a gli Spagnuoli propenfi. Perciò abborrcndo per natura tutto ciò, che piaceva a gli Spagnuoli, e tenendo per mafiìma, che l’ombra in Italia dell autorità loro fervifle ad opprimere la Cefarea, più che ad ammantarla, 1 Imperatore decretò, clic a Ferdinando la
                                                                 tu-