L’IMPERATRICE DEI BALCANI UGLESCIA (cingendolo) Vivi tranquillo, A nessuno. STANKO (fa cenno di no col capo, poi ride) A nessun di queste inezie. (Dopo un momento di silenzio) Tu non per tanto mi dirai, birbone, Come venne a saper la donna tua Che qui giungesti. UGLESCTA Non volerti, o prence, Punto maravigliar. Mi vive ancora Nella città la vecchia madre, e quando, (Suocera e nuora, il sai, turbo e gragnuola) Quando assente son io.... di Berislavzi E la mia sposa.... STANKO E non piuttosto qualche Letterina segreta, od altro messo Inviato da Croja? UGLESCIA E chi potea Immaginar che atteso avresti, o prence, In questo loco il dì? Ti credon tutti Ancora a Croja, ove esaltar le tue Gesta gode ciascuno, il tuo coraggio E la splendida gloria. Ah sì! tu fosti, — 90 —