L’IMPERATRICE DEI BALCANI Noi seguire dobbiamo il tenue nostro Porger soccorso ad altri oppressi. MARTA Amica, All’orribile vista, io tremo, e acuto Timor m’affanna che a noi pure un qualche Oggi accada sinistro. DANIZZA Io nulla temo. E che vuoi ne succeda? MARTA (vedendo un altro ferito) O santo Iddio ! Nel proprio sangue, eccoti, un altro immerso. DANIZZA (avvicinandosi al secondo ferito) Brami, prode guerrier, dimmi, deH’acqua ? O piuttosto del vino? II. FERITO O giovinetta. Se umettar d’una goccia il labbro mio Potessi, ho fede di morir beato. (Danizza gli dà da bere). Ti rimuneri il ciel ! Conosco il vino ; E delle viti di Beri. Ma guarda Ora laggiù nella pianura, e dimmi, Gli eserciti che fan. — T92 —