L’IMPERATRICE DEI BALCANI UGLESCIA L’han ben presto saputo, e desiosi T’attendono stasera. Ornai deserta E la vasta campagna, (prende alcune cose ed esce). STANKO All’improvviso Richiamato da Croja! A ciò lo spinse Forse il desìo di rivedermi? O forse Venne il padre a saper?.... se mai ciò fosse Finirei sulla corda il viver mio. Rara in vero la cosa; il mondo parla, Ma di molto s’inganna. Ecco da Fracca Agguerrite venir le a me devote Schiere,^e con esse i capitani. All’alba Senz’altro chiamerò Giorgio ed Ivano, E inalberando l’ottomana insegna Fermo loro dirò: tosto partite, Oppur meco gridate ad una voce : Viva Muratte. UGLESCIA (entrando) Di Zabliaco, o prence, Sotto le mura ecco animose e balde Della Zeta le schiere;’ad incontrarti Escono tutti: il tuo gran padre Ivano, Maria con Giorgio il prediletto erede, E il popolo. - 9» - /