ATTO III (11 vecchio prende la spada, a lungo la contempla). VECCHIO Oh, il fortissimo acciaro! E d’onde, o duce, Dimmi, l’avesti ? Fu a Cossovo il brando, E su vi scorgo delle macchie rosse Di sangue imperiai. Sembrami quello Che Milosse brandiva, unico eroe, Nanzi la tenda di Murat. Trovato Da un bifolco fu poscia in mezzo ai campi Sotto l’aratro, ove prendea riposo Dalla strage e macelli. In man lo prese ; E allor brandirlo non ardia temendo L’assiduo vigilar de’ truculenti Turchi soldati. Da quel dì pertanto Il mite agricoltor, lasciando al campo Co’ buoi l’aratro, riparò sul monte Acceso dal desìo della vendetta. Ma che giova narrar tutto che avvenne Al mirabile acciar? Nel Montenero Si fe’ più aguzzo. GIORGIO E in avvenir che fia, Dirmi sapresti ? VECCHIO Vincerai domani. GIORGIO Profetico vegliardo, e puoi mirando — 185 —