ATTO III SCENA IV IVO (conducendo Osman Pascià) Vieni, Osmano Bassa, veracemente Prode, e timor non ti conturbi l’alma, Che il grande condottier montenegrino, Il prence Giorgio, ai prigionieri suoi Sempre fu mite. OSMANO Ascoltami, soldato Del Montenero, ormai nulla più curo Da che prender mi feci, (o mia vergogna) In armi e vivo, da un morlacco. A noi Il Profeta proibisce aver timore Della spada che impugna un vii seguace Del Nazareno; e gli occhi miei, Giauro, Aperti resteran, decapitato Che voi m’avrete. Al musulmano il cielo Si schiude delle Uri se coronarsi Seppe col serto della gloria in terra. — ‘99 —