ATTO I STANKO (avvicinandosi al conte Perun) Ben altra danza ed altro Trattenimento ora m’aspetta, o Conte. PERUN Ed io misero son, prence, dannato v A udir da lungi la vittoria tua. STANKO (rivolgendosi a Ibraimo) Noi due domani ospiti tuoi saremo. PERUN (a [braimo) Lieto ne sono, e perdonar vorrammi Il forestier, la povera accoglienza. STANKO (avvicinandosi ad una donna) Di Pod-Umo m’inchino alla Duchessa, E per la sua beltà viver contento Fra gli aiduchi vorrei della montagna. (Gli uomini cantano) Le Fate della Zeta Tendon le reti e sanno, Ferendo il cuor de’ giovani Che a lor ghirlanda fanno, Raggiungere la meta. (Le donne ripetono). STANKO Come la violetta entro la siepe Si nasconde pudica, ella del pari Non si mostra. Che ancor giunto non sia? - 7i -