per rui s' tpprejl* ne ftcctr/t di Francia. mentre ne! Cingre/fidi cut Vitati* j' Ctpadfi-ca Cefare, induttivi dulìe querele de ¿lì E-Itltori. chev'eili-lifcone le le-ro interpofi. tieni. procurati da Frana-fi- chefli ec-citano a pro!unbare la Creatio-ne dt der Qmani. icculta-tne’ te pn-mettendefi da Lodevi-to danaro a 5 vena per F invefimi dell' Imperii . e da' Venetian! ana-ra. ck'a riciie-ft a de’ Miniftri Cefa-rei. intiit ni Jt n tajcia-dire alts Vi eta. prims del cni arrive trn htkdefi la Pace." cert Accer-detl. 462. DELL' HISTORIA VENETA fandofi, difponevano di portarli foccorfo. In tale penderne conchiufafi nell’ Alemagna la pace, ne giunfe impenfatamen-te T avvilo in Italia. Teneva Ferdinando per gl1 intereifi del-l’Imperio , e delia fua Cafa in Ratisbona la Dieta ; dove contorlì gli Elettori, e prefo animo dalla loro unione , con apertili mi fenfi defedavano, com’inopportuna, & ingiufta la guerra d’Italia, con molte dogliente , che da Cefare, ad in. itanza degli Stranieri, fenza iaputa, e confcnfo de’principali membri dell' Imperio , iì fofife intraprefa . Eshortavano alla pa. ce, & eshibivano d’interporfi. Onde i Franceiì, per interef. farli, e per fottrarre il negotio dalfalloluto arbitrio di Cc. fare, e de5 Miniftri Spagnuoli, v’ efpedirono il Signor di Leon, coll’ aiiìftenza del Padre Giufeppe , Cappuccino , col quale non folo il Richelieu comunicava la confidenza, ma pareva, c havefle quali ripartito l’ingegno* Quefti tenevano incarichi per aperture di Pace , ma molto più per efplorare lo fiato delle cofe, fomentare le renitenze degli Elettori alla creatio-nc del Rè de’ Romani, e con altri Principi dell’ Imperio fta-bilire fecondo 1’ opportunità quei concerti , che proruppero poco appreso* Horamai con la Svetia haveva il Rè Lodovico fegreramente trattato, accioche invadeflè l’imperio, prc-meflogli qualche danaro , per la lor portione, concorrendovi anco i Venetiani, quando foifero a tempo le moife. per divertire dall’ Italia le Armi. E1II pure da’ Miniftri Cefarei col mezzo di Pietro Vico, loro Rendente appreilo Ferdinando , invitati ad inviare alla Dieta Miniitro , non fenza fperanza di {laccarli per quefta via dall’amicitia Francefe, efpedirono, per Ambafciatore Straordinario Sebaftiano Vernerò, Procuratore di San Marco $ ma con incarichi di non fepararii da’ Collegati, e nel maneggio > e nella conchiufione de’ trattati. Prima però, che l’Ambafciator’arrivalle , fù la Pace arredici d’Ottobre accordata in brevi conferenze de’ Francefi con Antonio, Abbate di Crembs Munfter, Otthone , Baron di Noftiz, & Hermanno, Conte di Qucftembcrg, principali Mi* niftri di Ferdinando. Lunghi capitoli lì riftringevano, Apro-mettere reciprocamente, di non invader gii Stati, nè dar fo mento a ribelli, ò TSLemici. Ver Mantova fi rimettevano per qualche apparenza le pretenfimi della Lorcn:[e al giuditio Cc-