l’inutile difesa 145 nette, palesi, esplicite del trattato, ve ne sono anche altre sottintese, delle quali farò cenno con la maggiore possibile brevità. Ricordiamoci che la Jugoslavia era stata fino a ieri riconosciuta internazionalmente come entità statale, in quanto era stata ammessa a sedere, essa composta per due terzi di nemici, al tavolo della pace, insieme con gli altri alleati. Riconosciuta come entità statale» non ancora peraltro come nesso territoriale. Ora, dato questo incontestabile punto di diritto, perchè la delegazione italiana non cominciò a Rapallo col chiedere alla delegazione jugoslava in base a quale facoltà internazionalmente ad essa accordata, la Jugoslavia medesima occupi la Dalmazia meridionale e vi eserciti atti di sovranità? Perchè siamo sempre nello stesso caso come per Veglia e Arbe; la Jugoslavia non avrebbe potuto invocare a sua giustificazione il patto di Londra, che considerava Traù, Spalato, Ragusa, Cattaro, fuori delle assegnazioni promesse all’Italia. La Jugoslavia non può dire infatti di non conoscere il patto di Londra quando le fa comodo negarlo; richiamarlo, e fondarci sopra le sue pretese quando invece esso le giovi. Le armi serbe occupano la Dalmazia meridionale, in quanto aliquota di quella famosa « Armée d’Orient » il cui comandante, generale Franchet d’Esperey, svolse, appena scoccata l’ora dell’armistizio, una intraprendentissima opera diplomatica, protendendosi da Odessa a Fiume per cercare di abbracciare in un suo vorace disegno imperialistico tutto l’Oriente europeo. Ora la Jugoslavia è rimasta sola o quasi sola e indisturbata, nella Dalmazia meridionale, perchè la Francia e l’Inghilterra hanno avuto fino a ieri le loro buone ragioni per non ingerirsi di ciò che essa faceva. Dico : fino a ieri, perchè da ieri ci sono delle novità. L. Ff.dkrzoni - L'ora della Dalmazia