'i6ig fi acquifi a le aiberen• %e della Plebe. » difendendola contra i Baroni del Rfgno . ricorre a Savoja , <& alla l^Jpu ■ Hica perche lo [pa lleggino contra Spagna . che ne pur P afcolt ano. i 6iq 204 DELL’ HISTORIA VENETA mutatione di pollo , avvezzo all’ Imperio , meditava già molto tempo i mezzi di concambiare il miniflerio nel Principato . Nè ftimava il manco opportuno quello d’havere feon-volta T Italia, e refo a’ Principi il nome della Monarchia Spagnuola odiofiffimo. Teneva in oltre col preteilo delletur-bolenze, che fufeitava egli fleiTo, militie ilraniere al fuo fol-do, legni armati da fé dipendenti, e con lufinghe s haveva obligata la Plebe, fervendoli del mezzo di Giulio Gcnovi-no, Eletto del Popolo , huomo d’ingegno acre , di fpirito pronto, inventore di novità , & avido turbatordella quiete, come di fiato , per animare la feditione. Nel redo contra i Baroni proteggeva indiftintamente i Popoli, e dava voce di moderare gli aggravii, e levar le gabelle j anzi, paffando un giorno, dove, per aggiuilare l’impoile , fi pefavano i viveri, tagliò alla bilancia colla fua fpada le funi, dando ad intendere di voler liberi, & efenti i frutti della Terra , come fono gratuiti i doni dell’ aria, e del Cielo. Sperando, che i Principi d’Italia foifero per fecondar’ il penfiero, con fecretiifi-mi mezzi tentò il Duca di Savoja , & i Venetiani 3 quelli informandoli d’haver tutto operato per ordini predi! di Corte, e quello invitandolo a confpirare nel difegno di cacciare gli Spagnuoli d’Italia . Ma la Republica, aliena da limili arti, e fempre cauta, nè meno volle aprirvi 1’ orecchia . Carlo ne conferì alla Corte di Francia il progetto, e dal Dighieres fù a Napoli inviata perfona eh’ oifervalfe lo flato delle Cofe. ANNO M DC XX. LA Corte di Spagna , che , per la lontananza da molti fuoi Srati, hà p:r maiEma la diffidenza de’ Miniilri, che li governano , attentiffima alle procedure d’Oillma , penetrò facilmente le pratiche, e deliberò di levarlo 3 ma dubitando, che con efpedirgli Succelìore di Spagna , fi valefle della dilatione per fortificare la fua inobbedienza ordinò al Cardinal Borgia , che da Roma con celerità, e cautela a Napoli il portafle; & in-troducendoiì nel governo , fcacciaffe l’Oifuna . Il Cardinale, guadagnata la volontà del Governatore di Caftel nuovo, di notte furtivamente v’ entrò 3 e la mattina per tempo lo