l’inutile difesa 125 vinto, come Serbia. Ma ciò appunto fa sì che la sua formazione unitaria sia oggi molto problematica e faticosa. Vi è una lotta accanita di tre religioni. Vi è il contrasto subdolo, ma feroce e continuo, di due sètte segrete nell’esercito, la Mano Nera che rappresenta la tradizione del vecchio esercito serbo, e la Mano Bianca che rappresenta la tradizione antitetica del vecchio esercito austro-ungarico. Vi è persino il contrasto inconciliabile di due alfabeti, il latino degli Sloveni e dei Croati e il cirilliano dei Serbi. Vi sono i capi dei più importanti partiti croati condannati a gravissime pene perchè ritenuti rei di alto tradimento contro lo Stato jugoslavo: Radic, capo del partito dei contadini, e Frank del partito separatista croato. Vi è il tragico servaggio del Montenegro. Vi è, infine, la soggezione imposta alle numerose popolazioni allogene incluse in una elevatissima percentuale nella nuova unità statale, le quali, per quanto oggi compresse, già anelano alla propria liberazione. A questo proposito, la « Deutsche Zeitung » del 4 novembre pubblicava che nella Jugoslavia si è costituita una lega tedesca, la quale ha già fondato numerosi comitati locali per la resistenza dell’elemento tedesco contro la dominazione jugoslava. E scriveva il giornale di Berlino che lo Stato jugoslavo ha violato sfacciatamente gli obblighi impostigli dal trattato di pace verso le minoranze nazionali. I Tedeschi sono costretti, in Jugoslavia, ad adempiere tutti gli obblighi della loro nuova condizione, mentre sono privati, badate, onorevoli colleghi, del diritto di partecipare alle elezioni della Costituente, come tutti gli altri cittadini delle popolazioni allogene. E bisogna notare che, per esempio, nella provincia della Voivodina soltanto il ventotto per cento della popolazione è slavo; tutti gli altri sono Tedeschi o