NOTE agli Italiani e costituisca una posizione da non abbandonarsi per quella che dovrà essere un giorno la soluzione definitiva di tutto il problema adriatico. Mi pervenivano le seguenti risposte: Roma, 3 settembre 1920. Onorevole Deputato, Ringrazio Lei e l’on. Nava della lettera da Zara del 30 agosto scorso. Le confermo che, prima di qualsiasi decisione sui gravi argomenti toccati nella Loro lettera, dovrà essere largamente sentita la Commissione parlamentare per gli Affari Esteri. Con stima Sforza. Caro Federzoni, Ho esaminato attentamente l’appunto consegnatomi da te e dall’amico Nava sulle questioni della Dalmazia. Nell’appunto si accenna alla grave questione della valuta, a quella dei trasporti marittimi e della corrispondenza postale, alle costruzioni ferroviarie, alla pesca, ed alla valorizzazione delle forze idriche e delle ricchezze minerarie. Appena assunsi la direzione del Ministero del Tesoro, esaminai diffusamente il problema della valuta in Dalmazia, che è stato aggravato dalla grande importazione in contrabbando che ivi si è fatta di banconote austro-ungariche, e dal fatto che i commercianti del litorale adriatico si sono affrettati ad esercitare la mercatura in Dalmazia, giovandosi dell’enorme deprezzamento della corona dalmatina in confronto alla lira italiana, e della speranza che il nostro Governo estendesse, senz’altro, a quella regione, i provvedimenti adottati pel cambio delle corone nelle Venezie Giulia e Tridentina. La cosa è per me oggetto di seria preoccupazione; ho cercato di mitigare il disagio locale immettendo in circolazione un considerevole quantitativo di biglietti di piccolo taglio sostituendoli a biglietti da mille corone, poco accetti alla popolazione; i miei predecessori avevano già acconsentito che determinate spese locali, quali stipendi e pensioni, si pagassero in lire italiane. Una soluzione concreta e definitiva di siffatto problema è stata sempre ostacolata da ragioni prevalentemente di carattere politico, le quali tuttora hanno il loro peso. Io, per quanto mi concerne, non perdo di vista la sistemazione della circolazione in Dalmazia e posso assicurarti che ove mi fosse possibile non mancherei di prendere una iniziativa al riguardo. Un miglioramento nelle comunicazioni marittime, specialmente coll’Italia, può essere studiato. Non mi nascondo, però, la difficoltà del tonnellaggio e di quello speciale tonnellaggio necessario per l’Adriatico. To_sai che molte navi dell’ex marina austro-ungarica battono bandiera