non intervenire... i greci sbarcano... i greci sono sbarcati (1). Fù certamente un grande sucoesso diplomatico, destinato a riaffermare il nostro prestigio così scosso in Levante. In questa specie di accerchiamento continuo del Mediterraneo che stanno attuando gli Inglesi o che altri attua per conto loro, non ci restava che un cuneo di territorio isolato : noi vi abbiamo rinunziato spontaneamente, allegramente, senza nessun compenso nè contratto. E intanto: Viva l’Italia vittoriosa ! Abbiamo vinto la guerra. Abbiamo vinto ! e ciò sembra evidente sopratutto in questo angolo dell’Egeo, agli occhi dello innumerevoli popolazioni mussulmane, che stanno per emigrare in massa, dinanzi alle orde liberatrici. Abbiamo vinto!, e dinanzi allo sbarco dei greci, ci facciamo piccini... per evitare gli scappellotti di questi Spaccamontagne, perchè sappiamo, che in caso d’insulto, l’autorità non ci proteggerà, poiché c’è l’ordine di non intervenire. « Sopratutto, non provocare incidenti » — era stato detto pochi giorni prima alla Consulta. « Lasciar fare » è la parola d’ordine ; « subire » è la consegna. E questa consegna la seguiamo fedelmente senza sapere che sarà il punto di partenza di una (i) Si <'■ detto in seguito che l’occupazione di Smirne da parte dell’Italia sarebbe stata un controsenso politico, e una pericolosa avventura militare, in quanto noi avremmo avuto contro, oltre i greci, — che ci erano già ostili, — anche i turchi — che ci erano allora favorevoli. Cattiva scusa ; consolazione tardiva. « Ces raisins sont trop verts et bons pour des goujats ». I fatti dovevano dimostrare poco tempo dopo che queste ì impatie le avremmo ugualmente perdute, oggi non abbiamo più Smirne e abbiamo indisposto verao di noi, allo stasso tempo greci e turchi. (Not, 1921).