"Quando Israèle è re...„ Giaffa ottobre 1921 Non vorrei terminare questi appunti di viaggio senza accordare un posto — l’importante posto che spetta loro — alle iniziative ebree in Palestina. Il litorale palestinese in mano agli ebrei. A prima vista, una cosa colpisce il viaggiatore : ed è il carattere eminentemente giudaico, quasi esclusivamente giudaico delle città del litorale. Sarebbe falso e tendenzioso il tener conto qui delle cifre e dire: la popolazione ebraica rappresenta un tanto per cento, in Palestina (sia questo il 12 o il 15 per cento) essa non ha quindi diritto, se non in questa misura, a esercitare una certa influenza sui destini del Paese. Due e due non hanno mai fatto quattro nelle questioni psicologiche e sociali e, qui più che mai, la matematica è sempre stata un’opinione. Un rapido bilancio prima di lasciare questo territorio Palestinese. Senza parlare di Gerusalemme che conta circa il 50 o 60 % di popolaziono ebrea, non mi rimangono nella mente che nomi e reminiscenze ebraiche. Cito a caso: Giaffa, Kaìffa, Tel-a-viv, Richon-le-zion dove gli ebrei hanno la terza cantina del mondo. L’Arabo, sotto molti aspetti interessantissimo, di carattere indipendente, di una munificenza reale sotto i suoi stracci, è sudioio, ignorante e pigro; si contenta insomma di vivere di una magra produzione e del commercio di grani che non sa neppure interamente sfruttare: egli si è sempre man-