— 47 Le discussioni di febbraio e di marzo a Londra hanno una speciale importanza non per le insignificanti retouches introdotte nel Trattato, ma per il fatto che la revisione è stata ammessa « per principio » e che il governo inglese che dichiarava poco tempo prima al Parlamento che l’Inghilterra non poteva lasciarsi dettare la propria politica estera dalle gesta di un capo-banda, vi convocava o almeno vi ascoltava ufficialmente gli emissari di questo stesso capo-banda dando una ratifica solenne all’esistenza del governo di Angora, e una ratifica più solenne all’inesistenza del trattato. Il Quai d’Orsay andava più oltre ancora e, dopo l’armistizio di Marache in cui il generale Gouraud si lasciava dare del tu da un baci-bozuk, mandava ad Angora Franklin-Bouillon che firmava con la Turchia insorta un trattato a clausole segrete (1). Queste due convenzioni hanno ufficialmente consacrato non dico la caducità, ma l’inesistenza del trattato di Sèvres. Vorrei ora segnalarvi certe anomalie e stranezze particolari a taluni articoli di Sèvres che l’applicazione del trattato ha perfettamente messo in luce. La beffa dell’articolo 139. Néll’art. 189 si può leggere : « La Turquie renonce expressement à tous droits de siizeraineté ou de juridiction, de quelque nature qu’ils soient, sur les Musulmans soumis à la souveraineté ou au protectorat de tout autre Etat. Aucun pouvoir ne sera exercé directement ou indirectement par aucune autorité ottomane quelcon- (1) 20 ottobre 1921 V. Oriente Moderno 25 novembre 1921.