della Serbia privandola di uno sbocco sul mare. Se le potenze vogliono che la pace futura sia durevole, esse non potrebbero ammettere che, sostituendosi l’Italia all’ Austria, la Serbia e il Montenegro, in mancanza di una sufficiente posizione sul littorale, restino interamente alla mercè delle mire d’ espansione italiane. È dunque indispensabile assegnare una maggior parte della Dalmazia alla Serbia e non privare il Montenegro della possibilità di difendere la sua costa, accettandone la neutralizzazione, da Cattaro alla Voiussa, come reclama l’Italia. La fusione eventuale della Serbia col Montenegro appartiene a un avvenire ancora lontano. Per il momento si tratta di non considerare come spettanti alla Serbia che i porti dalmati. Fra questi Metkovich è il solo che sia collegato con una ferrovia già esistente, all' interno della Bosnia. Ora il possesso di questo porto, situato sulla Narenta, sarebbe del tutto illusorio se questo fiume formasse la frontiera italiana e soprattutto se l’Italia ottenesse in più la penisola di Sabbioncello che chiude l’uscita del porto al mare, senza aggiun- — 117 —