LIBRO SESTO. 309 dinando quel Circolo gli conferì , Procedeva però anche il Rè con qualche rifpetto , & , efpedite prima a Ferdinando Ambafciate, tentava il perdono, e la reftitutione di Federico. Ma l’imperatore, al negotio corrifpondendo coll’Armi , fpinfe per frenarlo il Tillì a quella volta , per dar’ anco fomento, in pattando, all’Elettione di Vefcovo d’Ofnaburg in foggetto Cattolico, che pur riufcì , non ottante, che la dif-cordia di quel Capitolo haveiTe a’ Protettami data grand’ apertura di confeguirlo. Indi al Vefer s’avanzò quell’Armata , per impedir’ i paffi, e preoccupar quelle rive , attendendo , che Alberto di Valftain , fotto il quale haveva Ferdinando raccolto, quafi in momenti, nuovo Efercito di venti mila foldati, andafle ad unirfì. Ma egli, in pattando , battuto if Duca di Luneburg , che procurò in certi paffi angufti di trattenerlo, portò le fue Armi con gran progreffi ne’ Vefco-vati d’ Alberftat, Magdemburg, & Halla , già da’ Protettami occupati . Con quefto calore anco il Tillì , che vanamente haveva attediato Stienburg, diede appretto Hanover battaglia a un grotto di gente de’Protettami medeiìmi , e ne riportò infigne vittoria, di effi rettando morti sù 1 Campo il Duca di Sattonia , l’Altemburg, e l’Obentraut, che a Danimarca ferviva di General de’ Cavalli. Da tante profperità follevato Ferdinando , a gran cofe afpirava , e fatto in Ungheria proclamare , per Succettore, Ferdinando Emetto , fuo maggiore Figliuolo, riformava la Religione ne gli Stati hereditarii fen-za neflun contratto, refo a tutti formidabile, & in particolare , per la vicinanza, a’ Venetiani tremendo, a cumulo dell’ apprenfìoni de’ quali s’aggiungeva la Pace , confermata da Celare col mezzo del Bafsà di Buda, per altri dieci anni, con la Porta Ottomana, che, fe bene a fuggeftione del Gabor i Principali Miniftri mottravano in Conftantinopoli di non voler approvarla, perche il vecchio trattato, conchiufo in tempo, che quell'imperio flava nelle guerjre d’Aiìa involto, contenere pregiuditii, e indecoro, ad ogni modo, foliti ne’ più gravi negotii, mercatando il guadagno, più che la gloria, fu-lcitare difficultà, per lafciarle vincere dall’ interefle, la ratificarono ben pretto. Nel tempo medeiìmo , fe bene con forte diverfa, efpediti a Conftantinopoli dal Vice Rè di Napo-H. Uanì T. 1, V 3 li 1625 che difgtc" flr.fi pc'lGc neralato da l Circolo, af* punto dal di Danimarca . e da lui pregato a rimetter' il Palatino . gli fi muto* ve ctntro . tonprogref-fi- e vittorie per gli Stati de1 Prote-fianti. riponendo il Primogeni, to nella Corona d'Un« gheria. ratifica la Pace con gli Ottomani. centra le fuggeftioni delTranfil-vano a quella Cor te. da' me de fimi confer-mata.