i6i6 fi affaticano ptr minar la muraglia . f>pr agi unti da una finita di' Viftnfori. alcuni fi fortgono in fuga. atiri dopo riavuto gualchi danno , gli eojìrinfono aiitiur/i. Untano un,i{calai a. facctndo volar la mina . attaccano (Ut altra parti la piglia. 92 DELL’ HISTQRIA VENETA to. Ad ogni modo dal Cannone imitandoti il fùlmine, che con gran rumore non fa per lo più, che picciolo colpo, non corriipondeva l’effetto allo flrepito. Una mezza Luna copriva la muraglia , & i Veneti, sboccati nel foffo, tentavano di minarla ; ma refiftendo il faifo, mentre per efcavarlo s’affaticavano , il tempo fervi a’ difenfori per tagliarvi fopra una ritirata. Ma vedendofi tiretti, fecero in fine una fortita nello fpuntare del giorno con tre truppe, una per tefla a gli approcci, l’altre da i lati, e fugate le prime guardie, che cu-flodivano con negligenza il lavoro, penetrarono nelle trince-re. Il Giufliniano appunto vi fi trovava prefente ; ma dal terrore de’ fuoi, e dall’ ardire de’ Nemici confufo , anzi op-prcifo da chi l’abbandonava , e da chi l’incalzava , poco mancò , che non reftaifc prigione. Ma ritiratofi in fine ad un Forte vicino, i fortiti non fi fermarono che al primo ridotto della batteria, dove Lelio Martinengo fi ritrovava col fuo Reggimento ; col quale dato cuore a’ fuggitivi, e col Cannone arrcilato il Nemico, l’obligò a ritirarli. Quattro Compagnie de’ Veneti reilarono disfatte , morti due Capitani, uno prigione. Giunfero da Fara alcuni Corti in foccorfo, c fubintrarono nella Trincea, la quale da gli aifalitori havereb-bc potuto in quel tumulto facilmente fpianarfi, e ferrarti la mina, fé non fi foffero folamente applicati ad incalzare chi l’abbandonava . Gli affedianti per rifarcirfi tentarono una fcalata. Oratio Baglione, che guidava la prima fquadra, bravamente affali, & atlrinfe i difenfori a ridurfi nella tagliata ; ma ferito in faccia di faifo , & molti de’ fuoi cadutigli appretta , Francefco Giufliniano, che n’ haveva la cura, per gare private non foccorrendolo, fù affretto di ritirarfi. In fine fatta volare la mina , otto foldati Francefi, indotti da premii, s’azzardarono alla tefla d’alcuni altri di falire la breccia, che era larga a bailanza. Ma tre fi fottrallero prima d’arrivare al cimento, c de i cinque, non fecondati da una Truppa , che doveva Seguirli, due rimafero morti, uno prigione, gli altri dopo faliti fi ritirarono. Il Giufliniano vedendo, che nè il coraggio, nè la fortuna favoriva l’imprefa , raccolto buon numero di Guaflatori, applicò a ftringere più da vicino la Piazza, & a cambiare luogo a gli attacchi. Alle prime voci