1614 volgtfi ad infirmare a Ter dittando il Matrimonio. eie, comandatogli da Spagna. vieti da effe con fimula-tiotie accettare, preponendo cend ¡tieni. Due* Emanuele minacciate dalla Core-* na CattoIU e a. 50 DELL’ HISTORIA VENETA l’efortò, che, trattane la confegna della Nipote, al Matrimonio , & a gli altri punti adheriife. Concordavano in quefto ancora i Configli del Caftiglione, e del Refidente de’Vene-tiani 3 perche icopertoiì, che l’Italia poco fi poteva di fé ftefla promettere, e che gli ftranieri conipiravano a’fuoi pre-giuditii, pareva bene, che l’imminente tempefta in qualun« que_ modo fi divertiife onde follecitavano il Duca al con-fenfo, affinché per caufe lievi non gli fi addoiiaiTe la colpa di turbare l’Italia, falva Tempre però la Nipote, creduta prezzo degno anche del pericolo di venir* a rottura, &all’Armi. Ciò ch’era di tutti defiderio, e preghiera, venne replicata-mente di Spagna, come predio comando, & in particolare, che il Matrimonio fi confumaife co’patti, al Duca Francefco accordati, eccettuata la linea, e la ceffione delle ragioni, perche con nuovo vincolo uniti gli Animi, opportunamente farebbe dal Rè proveduto a ciò, che l’autorità fua ricercaf-fe, e la quiete comune. Ferdinando con fermo fuppofto, che Carlo vi ripugnaiTe, fimulò, per moftrare oiTequio alla Spagna, di cedere alla di lei volontà anzi follecitava che il Matrimonio s'eifettuafle, fotto parola del Rè, di Cefare, e della Francia , che da’ Savojardi non farebbe più inquietato con l’Armi, e che la Nipote non gli fi levaife di Cafa. Nel refto, feguendo il Matrimonio, aifentiva di perdonare a’ Ribelli, e di non tener viva la ragione de’ danni, che per valerfene a contrapofto d’alcuna delle pretenfioni de’ Savojardi ; il che tutto aggiungeva di rapprefentare, per il publico bene, non per reitringer’ i Regii voleri. Ma ritornato di Spagna il Principe Vittorio, il quale, dopo intefa la reftitutione de* luoghi , occupati nel Monferrato , ammetto alla Corte, era ftato dall’alterezza de’ grandi, e dalle gelofie, & averfione del favorito, accolto, fe ben Nipote del Rè, con freddezza, e difprezzo, riferiva al Padre la rifoluta volontà de’ Configli, ò che obbedire, ò cede/se ; altrimenti minacciargli fi pene, e caflighi con difegno di calpestare quella elatione naturale deli animo fuo, che lo rendeva a gli Spagnuoli gelofo. De gìlntereffi dì lui dal Duca di Lerma par Zar fi con odio, e con ifdegno, vantando fi, chi fe già fraftornato baveva il Matrimonio col d una