LIBRO Q.U ARTO. 193 unione, alla prefenza di lui in Norimbergh congregata, do- 16tg lendofi le Città, che le contributioni il ripartiflero a beneficio di pochi, che , attumi titoli fpecioil , & il primato dell* unione, godevano groilìflìmi aflegnamenti, fu decretato d’ar-marfi per la di loro fola difefa, e non fomminiftrare danari all’Efercito di Bohemia. Dunque a Federico convenne da proprii Stati raccogliere circa dieci mila fanti, e due mila Ca-valli, co’quali entrato nel Regno, fu di Novembre coronato in Praga folennemente. Ma non così tofto pofe il piede nel throno , c’havendo al Principe D’Anhalt conferito il fupre-mo Generalato delle fue Armi, & anco delle Boheme, il Torre, & il Mansfelt, che prima le dirigevano , grandemente fi difguftarono. Così queft’anno finì per le cofe della Bohe- fu. . mia. A’ Venetiani lignificò Federico laifunta Corona, & eill r*»#* V con lettere fi congratularono , nel tempo medefimo a Ferdi-nando eleggendo, conforme al iòlito, due Ambafciatori ftra- rtmbafda-ordinarii, che furono Agoftino Nani, e Simeone Contarmi, *¿¡^7*1» ambidue Cavalieri, fe bene per gli torbidi d’Alemagna la mif ilone tardò qualche tempo, & in luogo del Nani indifpofto , l’Ambafciata fù foftenuta da Francefco Erizzo, Cavaliere, Procuratore . Non voleva la Republica, ancorché fortemente pref mohoguar. fata, ingerirli ne gli affari dell’imperio, ma per quelli d’Ita- di»&bi Ptr lia continuava nella maggior vigilanza j perche non folamcn- Vitali f! te apparivano i fini de’Miniftri Spagnuoli fvelati, ma per fin-fidie in Venetia (coperte , ancorché diflimulate , ftavano gli con Spannimi grandemente commoiìl. S’aggiungevano i fucceilì in ol- gnuole‘ tre ne’ Grifoni , da’ quali credeva la Republica di comprendere , che miraffe quella Monarchia a ferrarle da ogni parte le venute, e i pafli, per attediarla j e quando l’opportunità lo richiedeffe, gravemente colpirla. Nè gli fteiH Spagnuoli diffimulavano il difgutto, concepito nelle pattate occorrenze, afcrivendole la refittenza, fatta a’ loro difegni, & imputandole, che con gli ajuti a Mantova , e coll’ affittenze a Savoja , ha vette ugualmente mirato a fcemare, & abbattere la loro riputatio-ne, e prepotenza in Italia. Per tanto i Venetiani cercavano ogni ftrada agli ajuti , e da lontano , e da vicino amicitie . rZt^p^ì. Della Francia, all’hora involta nelle domeftiche turbolenze , cit>iP'ffonavi pareva ficuro l’appoggio j onde fù rifoluto di fottofcri- c°r°' H- ’Nani T. L N vere,