LIBRO UNDECIMO. 659 tarj0 e animarlo con ampie promette di aflìftenze, e fomen- 1640 10 facendogli credere tanto più ferma dover’efier la Corona'fopra il fuo Capo, quanto che gli additavano vacillanti l’altre fopra quello del Rè Filippo. Dunque s’induffe a predarvi T attenfo , e fù concertato il tempo, e il modo per di- ronjefeen-chiararfi. Se bene in quefto negotio il fegreto era il pegno della Fortuna, ad ogni modo la notitia ettendo fparfa tra bavuteft-molti, ne trafpirò qualche cofa alla Vice Reina, Ja quale non }lj!r7L-mancò d’avvertire il Conte Duca più volte de’ difeorfì , e laVks difegni de’congiurati. Ma egli, folito di preftar fede a fe chi ut fà fletto più tofto, che ad altri, lo credè troppo tardi. Dun-que , il primo di Dicembre, molti Nobili ettendo andati a tardo « Palazzo, al battere delle nove hore della mattina , eh’ era 11 fegno accordato, a un colpo di pi itola fnudarono Tarmi , e caricarono le guardie della Vice Reina, le quali inermi, e ih ^erge_ sbandate, ogn’altra cofa attendendo, cedettero felicemente, catalani. Occupato il Palazzo, i Nobili gridavano libertà» infieme ac- '«¿¿pi* clamando il Nome di Giovanni Quarto per Rè ; & altri nelle piazze, chi per le ftrade ,, alcuni dalle fineftre, trà nuovo . quefti Michel’Almeida di veneranda canitie , animando il Po* polo, e concitandolo all’ armi, fù sì grande in pochi momen- d* ti il concorfo, che, come fe un folo fpirito movette la rnol-titudine, non vi fù chi dittentitte, ò chi titubatte. Una com- fw/«»« . pagnia di Caftigliani, eh’ entrava di guardia al Palazzo , fù dal furore della plebe conftretta alla fuga. Antonio Tello con altri feguaci sforzate le ftanze del Valconcellos, che, intefo il rumore , s’era in certo armario rlnchiufo , lo ritrovò , e trucidato lo gittò dalle fineftre , accioche nella Piazza fotte fpettacolo all odio del Volgo , e teftimonio infieme , quanto poco fangue coftaife la mutatione d’ un Regno . L’Infanta , cuftodita in potere de’ Congiurati, fù trattata con molto rifpetto , ailretta però a comandare al Governatore del Cartello , che s’aftenette di tirare il Cannone, altramente i Caftigliani nella Città farebbero tutti tagliati. Egli non folo obbedì all’ ordine di fofpen-der 1 offefe, ma fubitamente, ò per timore , ò per neceilìtà, tralcorfe alla refa , allegando d’ ettere così fproveduto , che all’ ìnvalione del Popolo non traverebbe potuto refiftere . Fù maraviglia , vedere Città, come Lisbona , grande , popolata , com- Tt 2 mof-