194 DELL’ HISTORIA VENETA '1619 vere, e publicare col Duca di Savoja la Lega, a difefa, in-pulaeando piando Girolamo Cavazza a Duchi di Mantova , Parma, Mo-dona, e Urbino, per darne loro parte, & invitarli ad effer-vi afcr.itti, per ricuperare una volta con falda unione all’Italia il decoro, e la dima, & anche, fe loccailone iì prefen-taffe, i privilegii della Natura j che, fequedrandola tra l’Al-pi, e’I Mare ( quafi forti muraglie, & infuperabiji folle) dagli Stranieri, e da’ loro codumi, ha pretefo, eh ella non folo godette l’opulenza, le delitie , e i beni, che con larga mano le impartifeono la benignità del Cielo, e l’amenità della Terra 5 ma reipirafle i due più pretiofi elementi del viver civile, la ZnJhh* Libertà, & il Comando. Neifuno di quefti hebbe cuore d’of-fcii ’du'on- V ^uo nome 5 ancorché applaudendovi tutti , la dimaf- dsfcendtrf, fero forte prefidio della comune falute. De’ Principi maggiori , a’ quali fù comunicata dagli Ambafciatori ordinarii, il Pontefice fi dimodrò fermo neH’indifferenza per gli riguardi del carico fuo di Padre comune, e la Francia promife di non perder gli affari d’Italia di vida, fe ben giudicava, che per rendere più efficaci gli officii fuoi in cafo di nuova rottura , compieife non dichiararsi più oltre. Gli Spagnuoli fi dirno-ftravano grandemente commo0i, placitando qued’alleanza, come un Seminario di gelofie , e d’amarezze. In quede’nego-profeguono tiationi con Carlo fi tramifehiò un’ effempio della domedica mn“fverfo difciplina della Republica, in cui la ribellione, & il pecula-Amenio to fono delitti del pari efecrandi 5 perche neHaggiudarSÌ i coniar*. t* je> } aj puca predati, fi trovò, che un mefe andava in difetto j & effendo ufeito dall’erario il danaro, redo facilmente feoperto, che in ufo proprio d’Antonio Donato, ali’ neiia^epu- llora Ambafciatore, era dato convertito. L’opinione combat-Wcad'iu- teva col fatto , perche in Soggetto , ornato di Singolari ta-ysr* lent* > particolarmente di gravità, e d’olequenza, fi rendeva tanto meno creduta la colpa, quanto più teneva domeftiche imagini di fomma integrità de’ maggiori, tra’ quali il Zio Leonardo , Principe della Republica, & il Padre Niccolò, Senatore predante, havevano dato faggio negl’ impieghi urbani , & edemi d’animo infleifibile a qualunque colpa, & intereffe, Alla Corte d’Inghilterra Antonio in quedo tempo Ambafcia-tore fi ritrovava, e per aggiudar’ il conto, gli fù permeilo di venir’