2 IO DELL1 HISTORIA VENETA 1620 dt perdona a' fedi' tiofi. e pajfato a Bearn. vi ripone in piede la Religione abbaiuta . fuoi Am-bafciadori in Ulma accordano i Cattolici co’ Prote* fanti. fulve perì le ragioni di profeguire contro la Bobemia. , ondefi rinfranca /’ Imperio . /predate le vote nego-tiationi del-V Inghilter• ra, t guadagli a taf col-lefperan\e ¡a volontà di Baviera. tanto piò da gli Elettori efortan-dofi'l Palatino a metter gitila Corona. profritto da cefare co'l Bando Imperiale . il perche fi muovono T armi contro i Principi dell' Unione. fù l’accordo momentaneamente conchiufo con generale per-dono. Il Vefcovo di Luffon il guadagnò dal Rè la nomina-rione al Cappello, e gittò con quefto trattato i fondamenti di quella grandezza, che 1’ ha poi refo uno de gli aftri più conipicui, e più efficaci d* Europa. Volendo il Rè progredire alla reftitutione dei culto Cattolico, e de’ Beni della Chiefa nel Bearn , Paefe trà Pirenei, principal’ Officina dell’ Herefia, c dove il Nome, non che la prefenza del Rè, non fi cono-fceva , che a ludibrio, ò a pretefto j vi fi portò , non ottante 1’ horrore , e l’incommodo della fìagione , e le dilationi, e 1’ arti, che v’ attraverfavano i Popoli ; ma in fine repreffi alcuni, inabilita la Religione, e confegnate a più fedeli le Piazze , partì, lafciando però ne’ diigufti di molti fparfo il feme di viciniffima guerra. Ma in Alemagna gli Ambafciatori di Lodovico fi portarono a Ulma, dov' erano convenuti i Deputati de’ Cattolici , e de’ Protettami, & ivi colla loro mediatione fù inabilito , che non s’offendeifero gli Stati dell’ uno , e dell’ altro partito, efclufa però la Bohemia, dove fenza infrattion dell* accordo fi poteife combattere. Parve, che con tale maneggio fi conchiudeife la ruina di Federico ,• perche gl’ Auftriaci, af-ficurati della Francia , non curando i nudi offitii dell’ Inghilterra , e poco temendo i Principi dell’ unione, che tenevano vani, & incerti intereffi, gode van il vantaggio dell’Armi della Lega Cattolica, horamai il Bavaro eifendo guadagnato colle fperanze di godere le fpoglie, e il voto della Cafa Palatina, fua congiunta, ma emula. In Milhaufen gli Elettori tennero pur’ altro Congreifo , dal quale efpedirono efortationi, e preghiere a Federico , accioche deponefle quella Corona , che horamai gli vacillava fu’l Capo j ma egli non fi fapeva rifolve-re di itaccarfi dalla fortuna, ancorch' ella minacciaife d’abbandonarlo . Fù dunque col bando Imperiale profcritto da Ferdinando , che ne delegò l’efecutione ad Alberto Arciduca, al Bavaro , & al Saifone. Tutti tre , quafi nello fteifo momento , con fortiffimi Eferciti fi moifero circa il mefe d’Agofto. Il tentativo più poderofo, fù quello dalla parte di Fiandra ; impercioche 1‘ Arciduca col nome fuo, ma con le forze di Spagna, inviò Ambrogio , Marchefe Spinola, con venticinque-mila huomini verfo il Rheno, lafciato Luigi Velafco con vali-