LIBRO DUODECIMO. 695 Mantova , che vel’ inviarono efpreifamente . Ma le Principeffe , 164% dall’altrui gelofia fofpettando , che, come il Duca di Modona haveva dato corpo al rumore , così miraiTe d’ intruderli in quella Piazza per Decreto Cefareo, che publicava d’ havere con facoltà di porvi, bifognando, prefidio , v’introduffero con fodisfattione de5 confinanti alcune militie del lor Territorio . Terminato appena tal moto, s udirono più gravi emer- prtfidiata. genti ; impercioche, ritiratofi ’1 Montecuccoli nella difperatio- fiptr ajficu~ ne di niente conchiudere un’altra volta da Roma, giunfe a "mLÌ*. Modona un tal Religiofo, per trattenere il Duca afsopito con varii progetti di pace, non diilìmili da’ già difcorfi in Ro- fallaci prò• ma : ma, mentr’ egli vi preftava orecchie, difapprovati furo- di no da Barberino, e comparve a Modona d’improvifo, a no-' me del Prefetto, 1’Auditore del Campo, a chiedere il paifo all’ Efercito contra Parma , e Piacenza. Molto il Duca fe ne cbicjla im~ turbò , e niente meno gli altri Principi convicini, a’ quali egli ne diede l’avvifo ; perche pareva , che i Barberini, vilipefe l’interpofitioni di tanti, innafferò a cofe maggiori, certo ef-fendo , che il tentativo tirava feco 1’ oppreffione del Duca di Modona co’ quartieri, e col paifo ; i pericoli di quello di Parma , e per confeguenza lo fconvolgimento, e la confufione d’ Italia. Ad ogni modo i Barberini tenevano altri oggetti ,• per- uTo^uJ. che, credendo con quello rumore apparente di forprendere i Principi, non ancora per la guerra allertiti, fperavano in con- (he di feguenza, che , neifuno ofando d’ opporfi , reftaffe il Duca di Parma talmente atterrito, che, affine di prefervare il rettati- Varma' te, s’acquietaffe delle cofe perdute , & affentifse alla tregua, e al difarmo. Haveva egli follecitato di raccogliere qualche mi-litia \ nondimeno al bifogno riufeivano inferiori le forze. Il Modonefe poi era totalmente Sguernito , non tenendo il Uf* Duca, che mille fanti pagati. I Venetiani, & il Gran Duca riabbonavano di venire all’armi, fe non per eftremo rimedio, turn. * Ad ogni modo a tale avvifo, oltre ad ogni credenza, turba- nLa™” ti, comunicando in fretta i configli , deliberarono paflare col Pontefice officii uniti, e conformi, accioche fofpendelfe le molle. Nelle medefime inftanze concorrevano anche i interP^g»- * iiniftri di Francia, e di Spagna. Urbano, {limando, che quella comune apprenfione foffe appunto il frutto promef- d„aJlf c