LIBRO DUODECIMO. 747 va, che consigliare, ò riiolvere. Non è dubbio, che vcrfo 1643 il Cardinale appariva della fletta Reina cert’ affetto, del qua- dalle cui ' le il Vefcovo ingelofito, fufeitò altri ancora, che nel gover- Z‘rf”’“c7r‘. no di lui Operavano tenere gran parte, a formare un partito, f""-'J''! per difcacciarlo. In fine accortoli di non efler’ egli folo ba-ftante, fù publicato , che il Duca di Bofort tentaife d’am-mazzare il Cardinale; e fi trovaron nelle ftanze, e ne’Gabi- Annetti di Corte difleminati biglietti con acute punture. Da ciò up'&VZ la Reina commoflfa, fece arredare prigione il Bofort , e co- dir^rJ;t0 mandò al Vefcovo di ritirarfi alla iua refìdentia . I Duchi Bovìt alla di Vandomo, e di Mercurio, Padre, e Fratello di Bofort y/urità degli uguali , piegarono più tofto ad uno ftraniero . (¡trvitrtfu-Così ’1 Cardinale fi vide in momenti giunto a quell’ apice d’autorità, alla quale il Richelieu nel progreflb di molti an- del Mini' ni appena arrivò con tante difficultà, direggendo egli, co- ^tr*' me ftraniero, quel Regno, c havendo ripofta la gloria nel-l’armi, molte volte haveva ricalcitrato al comando de’ Rè , & al favore de’ Tuoi naturali. Non vi fù difficultà, che la cemtprepi-Reina piegaife, eflendo nuova a gli affari , e defiderofa di quiete. JL’ Orleans, ftanco degli cfilii, e delle agitationi pafla- i,ìl* Kein*> te, di genio per altro pieghevole, & hora conteiiio del pofto, J,* Pu e defiderofo d’ impiegarli nell’ Armi, godeva delle fommilfioni, e lufinghe di Mazzarini, che gli fomminiftrava fodisfattioni, c danaro , e lo deftinava per l’anno venturo al comando dell'